Arriva nelle sale italiane dall’8 maggio, distribuito dalla Cineteca di Bologna, Gli ultimi giorni dell’umanità: un film monumentale, costruito sull’altrettanto monumentale archivio privato di Enrico Ghezzi, fatto di materiali girati, camera alla mano, dalla fine degli anni Settanta ai primi anni Duemila.

Accanto a queste preziose ed eterogenee immagini ci sono quelle provenienti da diversi archivi internazionali ed estratti dai film di Abel Ferrara, Guy Debord, Aleksandr Sokurov, Bela Tarr, Straub & Huillet, Hans-Jürgen Syberberg, Kōji Wakamatsu, Sergej Paradžanov, Otar Iosseliani, Bernardo Bertolucci, Carmelo Bene, Federico Fellini.

In occasione della distribuzione del film di Ghezzi/Gagliardo, la Cineteca propone al Cinema Lumière una rassegna “blob” della sua magnifica ossessione per il cinema, da Fellini a Kubrick, da Bertolucci al Vigo ‘fuori orario’ dell’Atalante.

Prossimo appuntamento in rassegna domenica 23 aprile, ore 10.30, al Lumière, Stategia del ragno di Bernardo Bertolucci (Italia/1970), restaurato da Fondazione Cineteca di Bologna e Massimo Sordella in collaborazione con Compass Film. Tratto dal racconto Tema del traditore e dell’eroe di Borges, il film è una favola labirintica sull’ambiguità, leggibile sia a livello politico che psicoanalitico. Bertolucci continua a interrogarsi su se stesso, tracciando la figura romantica di Athos (Giulio Brogi), intellettuale diviso tra borghesia e marxismo, intrappolato nella ricerca della verità sulla morte del padre. Dramma epico, in bilico tra realtà e immaginazione, impressionismo e surrealismo, sfocia alla fine in una dimensione onirica, accentuata dalla fotografia di Vittorio Storaro.