Photo Marilù Parolini

Le cose che dissero e fecero perdurano nei libri di storia

Jorge Luis Borges, “Tema del traditore e dell’eroe” in Finzioni, 2003

introduzione

Prodotto e distribuito dalla RAI e liberamente tratto dal racconto di Jorge Luis Borges “Tema del traditore e dell’eroe”, Strategia del ragno è il quarto lungometraggio di Bertolucci.

Presentato in anteprima alla Mostra del Cinema nel 1970, il film torna quest’anno a Venezia nella versione restaurata da Fondazione Cineteca di Bologna e Massimo Sordella in collaborazione con Compass Film e RAI Cinema.

LA SCHEDA
DEL FILM

STRATEGIA DEL RAGNO
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Il sogno di un film

di Bernardo Bertolucci

Strategia del ragno è un film che nasce sul bisogno di affrontare l’ambiguità della storia, sulla demistificazione delle figure eroiche dei padri borghesi e antifascisti, sulla scoperta che le notti padane sono fatte di luce azzurra come le notti di Magritte, sui microfoni eroici della presa diretta assediati dalle enormi zanzare del Po, sulle carrellate che mi venivano sempre laterali, parallele alle persone e ai muri, piene di soste, di fermate, e poi mi sono accorto che assomigliavano tanto agli accelerati delle ferrovie locali della Bassa. Tutto questo fa solo parte di un’esperienza. Il film significa quello che significa, direbbe Moravia. Se si comincerà a pensare a un cinema regionale, mi piacerebbe sentirmi dire fra qualche anno che Strategia del ragno è stato il primo film regionale, seppure ancora rozzo e artigianale. Per questo, dentro di me, mi piace pensare di averlo dedicato alla regione emiliana e alla sua giunta.

Il film è anche un esempio di cinema-verità. Le comparse sono tutti personaggi che avevo conosciuto e mitizzato quando ero bambino. Il film è stato girato in una condizione di trance simile al sogno, è il sogno di un film, il cinema verità della memoria. Avevo come assistente mio fratello Giuseppe, come direttore della fotografia Storaro, per la prima volta, e la troupe era ridotta al minimo. C’erano 38 gradi all’ombra e il film si esaurisce nella ricerca dell’ombra del fogliame. Il verde della campagna che si vede nel film durante il mese di agosto non esiste in nessun’altra parte del mondo. Almeno metà del film è blu, perché ho girato molto nel breve intervallo della luce che c’è tra il giorno e la sera. E il colore, in quelle condizioni, si può ottenere soltanto nei pochi minuti appena il sole è tramontato d’estate, se si filma senza mettere dei filtri. È quindi un blu speciale, inequivocabile, che tutti gli operatori allora temevano. Noi, invece, cominciavamo a girare proprio quando un operatore tradizionale avrebbe detto “basta”.

 

[In Catalogo generale della Mostra internazionale del cinema di Venezia 1980; poi in Scene madri di Bernardo Bertolucci, a cura di Enzo Ungari, Ubulibri, Milano 1982, e in Bernardo Bertolucci, La mia magnifica ossessione. Scritti, ricordi, interventi (1962-2010), a cura di Fabio Francione e Piero Spila, Garzanti 2010]

CONVERSAZIONE
CON ENZO UNGARI

Scene madri
di Strategia del ragno
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Trattamento, sceneggiatura, dialoghi

Di Strategia del ragno esiste il primo trattamento, dattiloscritto e custodito insieme alla sceneggiatura del film e al copione dialogo. Già dalle prime pagine sono evidenti le differenze rispetto a quella che sarebbe stata la sceneggiatura e poi i dialoghi del film.

Sotto il segno del
realismo magico

Affinità elettive
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Giuseppe Bertolucci racconta

Come aiuto alla regia Bernardo chiama il fratello Giuseppe, qui alla sua prima esperienza nel cinema, e anche comparsa nei panni di un portatore di testa di leone in una delle scene del film. L’intervista video è stata realizzata da Luca Masetti nel 2012.

Tra Sabbioneta
e il Mincio

Strategia del ragno secondo Brogi

Intervistato sempre da Luca Masetti nel 2012, Giulio Brogi parla del set e del film.

Foto di scena

Le foto di scena di Strategia del ragno sono state realizzate da Marilù Parolini, che insieme a Bertolucci e Eduardo de Gregorio firma la sceneggiatura del film.

Tino Scotti e Giulio Brogi
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Giulio Brogi
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Giulio Brogi
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Giulio Brogi e Tino Scotti
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Claudio Cerioli
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Chiara Regina
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Giulio Brogi
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Bernardo Bertolucci e Giulio Brogi
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Dal colore al bianco e nero

Strategia del ragno è un film pensato, scritto e girato a colori, evocatore di certi dipinti di René Magritte o di Giorgio De Chirico. Mentre in Francia, Germania e Inghilterra le televisioni avevano iniziato a diffondere alcuni programmi a colori già nel 1967, nel 1970 in Italia la RAI era ancora rigorosamente in bianco e nero. Ed è in bianco e nero che venne trasmesso il film, penalizzando in parte la regia di Bertolucci e la fotografia di Vittorio Storaro, qui al suo terzo lungometraggio.

A commentare lo scarto tra ideazione e realizzazione del film a colori e messa in onda in bianco e nero è lo stesso Bernardo, in una lunga intervista realizzata da Monica Maurer e Dietrich Schubert nel 1971, messa generosamente a disposizione dai registi e dall’Archivio del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD).

Tullio Kezich sul film

Panorama, numero 364, anno XI, 12 aprile 1973

Il restauro

Presentato in anteprima alla Mostra del Cinema nel 1970, Strategia del ragno torna quest’anno a Venezia nella versione restaurata.

Il restauro 4K di Strategia del ragno è stato realizzato da Fondazione Cineteca di Bologna e Massimo Sordella, in collaborazione con Compass Film e RAI Cinema, a partire dal negativo camera originale conservato presso Studio Cine, dalle matrici positive di separazione colore stampate all’Istituto Luce Cinecittà nel 1995 e dal suono magnetico proveniente dalle Teche Rai.

Per la correzione colore è stata usata come riferimento una copia positiva 35mm curata nel 2010 da Vittorio Storaro e messa a disposizione da Istituto Luce Cinecittà.

Le lavorazioni sono state effettuate presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata nel 2019.