Lucy – Posso vedere?

Ian – No! Voglio dire, non lascio mai guardare nessuno finché non è finito.

Lucy – Almeno mi assomiglia?

Ian – Non ti deve assomigliare

Lucy – No?

Ian – Certo che no. Nessuno ti ha mai detto che il vero artista raffigura sempre e soltanto se stesso?

Poco dopo il suicidio della madre, Lucy, 19 anni, arriva da New York per passare l’estate in Toscana, presso i Grayson, una coppia di vecchi amici dei suoi, il cui casale in mezzo alle vigne è rimasto il ritrovo dello stesso gruppetto cechoviano di boomers, artisti, scrittori e intellettuali più o meno disillusi che sembrano essersi abbandonati ormai al semplice spettacolo di uno dei paesaggi più incantevoli del mondo. Intanto, al di là dei confini di questo minuscolo paradiso terrestre chiuso su se stesso, l’umanità prosegue la sua corsa verso il precipizio. Tale comunità autarchica forma quasi una grande famiglia, con i suoi segreti piccoli o grandi e gli inevitabili pettegolezzi. Mentre Ian, che fa lo scultore, lavora al ritratto di Lucy, lei cerca di scoprire chi, tra i vari ospiti di casa Grayson, potrebbe essere il suo vero genitore (al quale accennano, senza nominarlo, alcuni versi della madre, scritti proprio in questo luogo, una ventina di anni prima).

Il suo primo confidente sarà Alex, un autore inglese ormai in fase terminale di cancro o di AIDS (non lo sapremo mai), cui Lucy si arrischia a confessare anche la propria verginità; però non le ci vorrà molto a capire, l’indomani mattina a colazione, che il suo segreto non è più un segreto… È a quel punto che entra in scena Niccolò, il ragazzo del suo primo bacio, conosciuto durante un precedente soggiorno nel Chianti quattro anni prima. Ma quest’ultimo si rivela essere un assai cinico seduttore, che ricorda a malapena il nome di tutte le sue conquiste. Lucy ne rifiuterà le avances, e incontrerà comunque la persona giusta che la aiuterà a uscire dall’adolescenza. Ritroverà pure il padre biologico – appena meno smemorato di Niccolò – e questo resterà il “loro” segreto.

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