di Domenico Monetti e Luca Pallanch

 

Lei ha scritto, insieme con Bernardo Bertolucci, il soggetto del film di Sergio Leone C’era una volta il West. Vi conoscevate prima di questa esperienza?

Ci conoscevamo vagamente, ma fu Leone a metterci insieme. Scrivere il soggetto insieme ci permise di conoscerci bene. Per alcuni mesi ci siamo visti tutti i giorni. In quel periodo ci siamo aperti, ci siamo raccontati di tutto, lui a me, io a lui, e siamo diventati cari amici. Per un breve periodo ci siamo incontrati quasi tutti i giorni a casa di Sergio. In un secondo momento, una mattina veniva lui da me e un’altra mattina andavo io a casa sua. Il soggetto che abbiamo scritto era lungo settanta pagine.

L’idea era di Leone?

No. Leone non aveva assolutamente un’idea del film. Lui aveva in mente una cosa: fare un film con una protagonista femminile. E questo era importante, perché per lui rappresentava una grande svolta. Prima non aveva mai raccontato personaggi femminili importanti, e anche dopo non ha più girato film con protagoniste femminili. L’eccezione è proprio C’era una volta il West con Claudia Cardinale protagonista assoluta. Credo che scelse me e Bernardo perché eravamo molto giovani. Per questo film Sergio non si fidava degli sceneggiatori tradizionali perché diceva che non capivano le donne. Era infatti convinto che questi grandi professionisti della scrittura non avessero scritto soggetti con protagoniste femminili e che il cinema italiano di allora fosse quasi sempre improntato al maschile. E pensava che noi, essendo giovani, avessimo dei rapporti più cordiali con l’universo femminile.

Si era poi in pieno ’68

Certamente: c’era un tentativo di comprendersi, di dialogare tra uomini e donne, di essere uguali. E Sergio ebbe questa intuizione che due giovani avrebbero capito meglio l’emancipazione femminile. E così io e Bernardo ci siamo messi al lavoro.

Come vi suddividevate il lavoro di scrittura?

Per alcuni mesi abbiamo parlato tantissimo, costruendo piano piano il film.

Come mia avete scritto solo il soggetto e non la sceneggiatura?

Perché poi io e Bernardo siamo stati impegnati: io dovevo realizzare il mio primo film, L’uccello dalle piume di cristallo, e Bernardo doveva preparare Partner e subito dopo la sceneggiatura del Conformista. C’era molta confidenza tra noi, così ci siamo scambiati le sceneggiature e le abbiamo lette in due stanze differenti. E poi, terminata la lettura, ci siamo incontrati e abbiamo esposto le nostre opinioni riguardo le due sceneggiature. È stato un bellissimo incontro.

E che cosa disse Bertolucci della sceneggiatura dell’Uccello dalle piume di cristallo?

Gli è piaciuta molto. Dal punto di vista dello stile vi ha ritrovato l’ispirazione dallo scrittore americano Fredric Brown.

All’epoca dove abitava Bertolucci?

Abitava prima in via Garibaldi, poi in via del Babuino. Io invece prima abitavo in via Panama e in seguito in via della Vite.

Ma non eravate dispiaciuti di lasciare il film di Leone e del fatto che il vostro soggetto fosse affidato ad altri per la sceneggiatura?

No, perché eravamo molto presi dalla realizzazione dei nostri film.

E Leone non tentò di convincervi a scrivere anche la sceneggiatura?

Assolutamente no.

Rivedendo il film che cosa vi trova di Argento e cosa di Bertolucci?

Mah, noi lavoravamo molto insieme. Ci possono essere state delle piccolissime scene che sono venute in mente a me e poi altre che sono venute in mente a lui, però in genere il nostro lavoro può essere considerato come un fiume continuo che defluiva, e noi eravamo dentro questo fiume, perdendoci nelle storie di pistoleri e delinquenti, di ex prostitute, di questo West che poi non era tanto West, ma un mondo immaginario, di frontiera, un po’ ispirato a Ford, allo spirito di Sentieri selvaggi, un po’ a Johnny Guitar perché c’era una donna come protagonista.

Come giudica C’era una volta il West?

È uno dei film più complessi che Sergio abbia fatto, forse il suo più bello. Ebbe un successo strepitoso in Francia e negli Stati Uniti. Un film davvero stupendo. Sergio era nel pieno delle sue forze, della sua creatività. In quel momento Sergio era di una grande potenza creativa. Sia io sia Bernardo ne fummo molto impressionati.

Da regista a regista, come vede il cinema di Bernardo Bertolucci?

Bernardo per me è uno dei più grandi registi di questo secolo e io ho avuto l’onore di lavorare con lui. Ho avuto l’enorme piacere di aver trascorso dei mesi con lui a parlare di cinema. In quegli anni eravamo molto appassionati della Nouvelle Vague. Bernardo poi conosceva molto bene Godard e quindi mi raccontava delle storie, magari appena tornato da Parigi.

Quali sono i suoi film preferiti di Bertolucci?

Mi piacciono L’ultimo imperatore, Io ballo da sola, ma anche La luna. Mi piacciono anche le sue opere meno recenti, come Prima della rivoluzione.

I film meno recenti li aveva visti quando erano usciti?

Sì, certo. Conoscevo benissimo il suo cinema ancora prima di conoscerlo di persona.

Quando scriveva su Paese Sera aveva già intenzione di esordire come regista?

No, io ero molto felice e soddisfatto di essere un critico cinematografico. Ricordo che spesso avevo delle liti con il direttore perché il giornale era un po’ moralista. C’era un conformismo di sinistra che reputava un film bello solo quando era impegnato politicamente. E se non lo era, veniva giudicato “commerciale”. Quindi io avevo spesso dei contrasti, però il direttore era abbastanza intelligente perché sapeva che c’era una corrente del giornale costituita da giornalisti, ma anche da semplici lettori, che gli era contro e che era a favore dei miei pareri critici riguardo ai film. Scrissi benissimo di Per un pugno di dollari, mentre la parte ideologica del quotidiano lo reputava mediocre. Io lo trovavo altamente innovativo, geniale. Così come molti film americani che venivano tacciati per film facili e senza valore, io li reputavo dei capolavori, come i film di Hitchcock. Tutto il cinema di genere veniva considerato negativamente, mentre per me rappresentava il massimo che potesse dare il cinema in quegli anni… la massima espressività.

Quindi aveva capito subito l’effetto dirompente di Per un pugno di dollari

Sì, immediatamente. E Sergio aveva compreso subito il mio entusiasmo nei confronti del suo film, sia attraverso la recensione sia attraverso un’intervista che gli feci all’epoca. Non dimentichiamo che Sergio è stato mal sopportato fino all’ultimo film. È da C’era una volta in America che ha cominciato a essere osannato.

La sua idea di cinema di genere in quegli anni combaciava con quella di Bertolucci?

Sì, assolutamente. Bernardo era molto aperto al cinema di genere, lo adorava. Io e lui andavamo insieme a vedere i film western nei cinemetti di quartiere. Spesso andavano al cinema a vedere vecchi film.

Nel corso del tempo avete continuato a frequentarvi?

No. Ci siamo incontrati qualche volta, occasionalmente. Tengo a precisare che non c’è stato nessun litigio. È che io ho cominciato a fare il primo film e quando è uscito ha avuto un grande successo, non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo, in particolare in Francia. In poche parole, ci siamo persi. Però in quel periodo non breve che vi ho raccontato siamo stati grandi amici. Io lo stimavo tantissimo anche dal punto di vista umano e amavo tantissimo il suo cinema. Ricordo ancora che qualche volta siamo andati a vedere insieme le partite di calcio. Penso che anche lui mi stimasse. Era bello perché si parlava di tutto: del cinema, della politica, del mondo.

Come ha vissuto la via crucis censoria di Ultimo tango a Parigi?

L’ho incontrato, mi pare, in un bar a via della Penna. Era un locale frequentato da artisti. Lui aveva questo grave problema con la censura e ci siamo scambiati delle opinioni riguardanti le nostre disavventure. Era una battaglia comune. Lui è stato più perseguitato di me per quel singolo film, Ultimo tango a Parigi, io invece ho avuto problemi per tutti i miei film. La battaglia di Ultimo tango ha contribuito ad allargare le maglie della censura e a far vergognare i censori.

 

[In biancoenero, numero monografico dedicato a Bernardo Bertolucci, n. 593, gennaio-aprile 2019]