La famiglia Bertolucci rappresenta un unicum irripetibile della storia culturale italiana. Bernardo Bertolucci parla di imprinting: è quello dell’opera poetica di Attilio, una delle voci più importanti del secolo scorso: “Il famoso imprinting è che la poesia è qualcosa che c’è intorno a casa, basta guardare ed è lì”.

È dunque semplice immaginare che l’Archivio Bertolucci rappresenti un caso unico nel suo genere non solo per la straordinaria ricchezza ed eterogeneità dei materiali che lo compongono, ma soprattutto perché non esiste, forse al mondo, un’altra famiglia che abbia intrattenuto un dialogo così libero, autoriale e multiforme con le arti degli ultimi due secoli – dalla poesia, alla fotografia, al teatro, dal cinema narrativo, al documentario ai video teatrali – né tessuto rapporti così intensi e vivi con gli intellettuali che hanno fatto il Novecento italiano. In quest’ottica, intraprendere un progetto a 360° sull’Archivio della Famiglia Bertolucci vuol dire acquisire un punto di vista e uno strumento imprescindibile per comprendere in profondità la storia del Novecento italiano.

Il progetto dovrà dunque articolarsi necessariamente lungo un doppio binario che tenga conto, durante tutte le sue fasi, sia del rapporto profondo e particolare che l’opera di Attilio, Giuseppe e Bernardo ha intrattenuto con il territorio, sia della sua naturale e fortissima vocazione internazionale. Il progetto si pone dunque un duplice obiettivo: da un lato preservare le carte, digitalizzarle e renderle fruibili, per la prima volta, attraverso un sistema moderno e trasparente che colga i nessi immediati con altri archivi esistenti (ad esempio l’archivio Pasolini della Cineteca di Bologna); dall’altro proseguire l’opera di restauro dei film di Giuseppe e Bernardo Bertolucci, iniziata nel 2017 con Novecento.

Laboratorio permanente di studio e ricerca sull’opera di Bernardo, Giuseppe e Attilio, BernardoBertolucci.org sarà anche il luogo virtuale di consultazione di questo straordinario archivio.

Il progetto archivio Bertolucci è promosso e sostenuto da Fondazione Cineteca di Bologna, il Comune di Parma, la Fondazione Solares, la Fondazione Monte Parma, Clare Peploe e gli amici di Bernardo Bertolucci.