Per ricordare la lunga amicizia che ha legato Clare Peploe e Bernardo Bertolucci allo scrittore e sceneggiatore Tonino Guerra, pubblichiamo un testo di Guerra e una lettera scritta da Clare e Bernardo. Nel farlo ringraziamo Lora e Andrea Guerra, il festival I luoghi dell’anima di Tonino Guerra e la casa editrice Bompiani. Accompagnano i testi alcune foto di un viaggio in Giappone di Bernardo e Clare citato da Guerra nel suo testo.
Un viaggio in Giappone
di Tonino Guerra
Ogni tanto mi capita di inciampare in Bernardo Bertolucci e quando ci vediamo siamo contenti tutti e due per tante ragioni. L’ultima volta ci siamo visti al volo a Venezia, la penultima a Mosca nell’appartamento di Lora, dove è rimasta infilata nei vetri della credenza una sua piccola fotografia con Clare. Quella volta lì mi ha parlato di un suo viaggio in Giappone con la moglie. C’era una retrospettiva di qualcosa e loro decidono un pomeriggio libero di andare a trovare una vecchia signora che frequentava i festival europei assieme al marito. La signora abitava in una cittadina sul mare non lontano da Tokyo e si poteva raggiungere con una breve corsa in treno. La incontrano che stava andando al cimitero per un saluto al marito morto da poco. Bernardo e Clare decidono di accompagnarla perché volevano rendere omaggio a Ozu, il grande regista sepolto proprio in quel cimitero. Era un’estate torrida e le lastre sepolcrali conficcate nel terreno erano caldo. La signora si ferma accanto alla tomba del marito e fa colare dell’acqua sul cippo per raffreddarlo. Bertolucci dopo un po’ chiede alla donna se poteva dirgli dove era la tomba di Ozu. “È facile trovarla”, risponde la signora indicando un punto centrale nel cimitero. “È l’unica pietra decorata con niente…” Bernardo e Clare si muovono nel piccolo bosco di stele e cercano inutilmente per più di mezz’ora, finché sfiniti si appoggiano a un blocco di forma rettangolare. Li raggiunge la signora che esclama soddisfatta: “Avete visto che era facile trovarlo!”
I Bertolucci solo adesso capiscono che stavano appoggiati proprio sul marco di Ozu. Si staccano meravigliati e dispiaciuti di quel gesto troppo confidenziale. Osservano la pietra nuda sulla quale c’è appena un ideogramma. “C’è scritto ‘niente’”, traduce la signora. “Ha solo quella parola. Vi avevo detto che era decorata con niente!”
[in Tonino Guerra, L’infanzia del mondo. Opere (1946-2012), Bompiani 2018]
Una lettera di Bernardo e Clare
Caro Tonino,
ecco che il giorno in cui Clare e io possiamo ringraziarti di tutto. In tempi in cui ci sono tanti poeti ma poca poesia, tanti film ma poco cinema, vogliamo ringraziarti per tutta la poesia che c’è nei tuoi film e per tutto il cinema che c’è nella tua poesia.
E per come ci hai fatto da guida a Mosca più di vent’anni fa. Alla stazione da cui partono i treni per Vladivostok, tra gli altri, c’era un vecchio con una gabbietta piena di uccelli, come la tua gabbietta piena di poesie d’amore. Non abbiamo ancora capito se tu ci offrivi tutti quei personaggi notturni in partenza o se eravamo noi due che tu offrivi a loro.
Con tanto affetto
Bernardo e Clare Bertolucci
[in Tonino Guerra, La valle del Kamasutra. Saggi, sogni e altro scelti dal poeta, Bompiani 2010]