Joe Mamma, tu non mi porti mai con te… Ma io voglio venire in Italia!… Perché no?… Posso farlo io tutto quello che fa papà. Posso fare le prenotazioni, prendere le telefonate per te, discutere i tuoi contratti… Lo farei anche meglio di lui… Fammi venire, ti prego.

Dopo un enigmatico prologo “primi anni ’60” sul Tirreno, tra Sole e Luna, la diva Caterina Silveri si appresta a lasciare la sua casa di New York per una tournée europea, quando suo marito, Douglas, muore improvvisamente d’infarto. Di ritorno dal funerale, decide che ad accompagnarla sarà invece il figlio quindicenne, Joe. Ritroviamo la nuova “coppia” a Roma dove, durante le rappresentazioni del Trovatore all’opera, Caterina scopre che il ragazzo è tossicodipendente. Non sapendo più come gestire la situazione, una sera si offre a lui, provocando una violentissima reazione; in seguito gli rivela che suo padre non era Douglas, bensì un tale Giuseppe, conosciuto e amato in Italia una quindicina di anni prima. Joe riesce a rintracciare il genitore letteralmente caduto dal cielo e lo visita senza preavviso nella casetta sul mare in cui vive con la propria madre, facendosi passare per un amico del figlio, il quale sarebbe appena morto di overdose.

Durante le prove di Un ballo in maschera a Caracalla, Giuseppe, sconvolto per la terribile notizia, irrompe nelle quinte in cerca di Caterina. Questa, assai sorpresa, gli indica allora Joe – più vivo che mai – che dalla platea applaude allo spettacolo dei suoi genitori finalmente riuniti sul palcoscenico grazie al suo stratagemma.

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