Paul — Santa Famiglia, inviolabile creazione divina, chiamata a educare i selvaggi alla virtù! Ripeti con me: santa famiglia, sacrario di tutti i valori… Ripeti! Dove bambini innocenti sono torturati finché non hanno detto la prima bugia… dove la volontà è infrancata dall’autoritarismo e dalla repressione… dove la coscienza è uccisa da ciechi egoismi. Famiglia, tu sei il covo di tutti i vizi sociali.

Paul, un americano maturo quanto tenebroso, naufragato da anni a Parigi, incontra per caso la giovane Jeanne in un appartamento vuoto messo in affitto, dove improvvisamente si ritrovano a fare l’amore per terra, senza preamboli. Senza sapere nulla l’uno dell’altra, di comune accordo si ritroveranno nello stesso luogo per tre giorni consecutivi. Nel frattempo scopriremo che la moglie francese di Paul si è suicidata la notte precedente nell’albergo a ore del quale era proprietaria.

Jeanne, invece, vive ancora dalla madre, vedova di un colonnello caduto in Algeria, ed è la protagonista di un ritratto televisivo in stile cinéma-vérité girato in quei giorni dal fidanzato Tom. A mano a mano che gli amplessi tra i due amanti anonimi si ripetono, Paul sembra innamorarsi di Jeanne, proponendole di sposarla proprio quando la giovane donna decide di rompere la loro breve relazione.

Dopo una sbornia in una balera dove si svolge un concorso di tango, lui la rincorre per strada, fino a forzare la porta di casa sua. Lì, lei tira fuori la vecchia pistola del padre e gli spara a bruciapelo. Sotto choc, pronuncia poi a bassa voce le parole che ripeterà alla polizia: “Era un pazzo, voleva violentarmi, ho dovuto difendermi, non conosco il suo nome. Era un pazzo…”

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