“Ho incontrato Enzo Ungari alla fine degli anni Sessanta. Ero per qualche giorno in vacanza a Tellaro e lui abitava ancora a La Spezia: lo avevo cercato perché volevo vedere la faccia dell’unico, o quasi, critico italiano che su «Cinema & Film» aveva accettato e in qualche modo anche amato Partner, un mio film disgraziatissimo, sventurato, film che ancora oggi mi procura un certo dolore nel ricordo. Volevo vedere la faccia del tizio a cui era piaciuto.”
Bernardo Bertolucci

Dopo anni di stima e amicizia, il critico e sceneggiatore Enzo Ungari (nel ritratto) propone a Bernardo Bertolucci di intraprendere una lunga chiacchierata sul cinema. L’intervista diventa un dialogo intenso che si protrae per intere giornate. Da un gioco intellettuale e acrobatico di revisioni — in cui Ungari ridimensiona le risposte enigmatiche del regista e Bertolucci finisce per riscrivere le domande dell’indagine — nel 1982 vede la luce Scene madri.
Un volume prezioso, ri-editato da Fondazione Bernardo Bertolucci e Cue Press, che giunge alla sua terza attesissima ristampa dopo 25 anni. Il libro, già disponibile in libreria, è arricchito dall’introduzione di Adriano Aprà e da un’esclusiva intervista di Donald Ranvaud del 1987, realizzata in occasione dell’uscita de
L’ultimo imperatore. Un film per il quale Enzo Ungari contribuì significativamente alla sceneggiatura e che — a causa della sua prematura scomparsa — non riuscì mai a vedere finito.

Come ci ricorda Valentina Ricciardelli nella premessa: “il dialogo di Bernardo con Enzo Ungari (e poi con Donald Ranvaud) è illuminante e vorremmo continuare ad ascoltarlo parlare di cinema, vita e arte ancora e ancora, attraverso l’eco delle sue parole, oltre le pagine di questo libro.”